| Ci sono grandi motociclisti, che magari non sono famosi per gare strepitose, ma per "piccoli" gesti per i quali tuttavia meritano di essere ricordati.
é Il caso di Lucio Tinazzi, conosciuto come SPADINO. Questa la sua storia:
Il 24 marzo 1999 un automezzo carico di margarina prese fuoco all'interno del Traforo del Monte Bianco. Il bilancio finale della tragedia fu di 39 morti, tra cui proprio Pier Lucio "Spadino" Tinazzi (33 anni).
Spadino era un addetto alla sicurezza del tunnel, ma ancor prima era un motociclista, che in sella alla sua moto percorreva quotidianamente gli 11,6 km di lunghezza del tunnel, per verificare che tutti i dispositivi di sicurezza fossero attivi e funzionanti.
Il giorno della tragedia le squadre del Vigili del Fuoco (da entrambi i lati del tunnel) non riuscivano ad avanzare a causa del fumo e delle auto coinvolte ferme nel tunnel.
Spadino, senza pensarci due volte, saltò in sella alla sua motocicletta ed entrò nel tunnel in cerca di superstiti da portare in salvo. Dopo poco tempo riuscì ad uscire con una persona caricata sulla sella della moto e ripeté il viaggio più e più volte, portando in salvo svariate persone.
L'ultimo tentativo di salvare un camionista non andò a buon fine, poiché probabilmente il fumo era ormai troppo denso, e Spadino, chiuso in una cabina di sicurezza, si mise in contatto con i soccorritori all'esterno, senza però riuscire a comunicare la sua posizione. Nel frattempo l'enorme incendio generatosi aveva fatto saltare tutti i collegamenti con l'esterno.
Nella cabina di sicurezza, Spadino e altri superstiti, avrebbero potuto resistere un paio di ore, ma come tutti sanno, i soccorsi impiegarono molto di più e per lui e altre 38 persone non vi fu più nulla da fare.
Ogni anno centinaia di motociclisti si ritrovano davanti al Traforo del Monte Bianco per ricordarlo e per chiedere più impegno nella sicurezza delle strade italiane ed una speciale attenzione per la sicurezza dei motociclisti.
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